Bisogna arrivare quasi alla fine del 1900 per vedere sulla scena altri concittadini che si cimentano con colori e pennelli. Il 17 agosto 1993 incontro Luigi Fortunato
che non pubblica o allestisce mostre. Si sente concittadino per la sua discendenza paterna ma vive a Napoli ove esercita con valore ed impegno il ruolo di insegnante di arte e storia dell’arte. Da ospite estivo trascorre nella sua ereditata casetta di via Faro tutto il mese di agosto ammirando da un terrazzino a livello del tetto lo spettacolo che la valle dell’Eden, come da tempo vado chiamando quella di Donnabianca, offre quotidianamente al suo sguardo attento e penetrante. Fortunato è un pittore che conosce alla perfezione il disegno e l’uso del colore che prepara personalmente con materiali in commercio che rivitalizza, e personalizza, per una loro precisa e significativa collocazione nei dipinti. Questi, più che da una osservazione diretta e riprodotta della natura, hanno origine da una rielaborazione che nasce dal profondo, non solo del cuore, cioè dei sentimenti, quanto dalla mente, cioè dalla ragione che dà un senso concreto al pensiero per un’esternazione capace di riprodurre sensazioni e sostrato filosofico che sono, in definitiva, l’essenza del suo dipingere e rappresentare. Luigi Fortunato, pur attingendo, molto sporadicamente, alle correnti del momento, le supera con un’interpretazione così personale che senza dubbio alcuno mi fa collocare il pittore in un mondo unico ed irripetibile nel suo tempo e nella sua storia. Mi diceva che avrebbe voluto meglio esaltare Mormanno di cui si sentiva figlio, eseguendo uno studio sui tre monumenti significativi della cittadina: il Faro, la chiesa madre, e la chiesa di S. Rocco che, secondo lui, erano i simboli viventi della storia e della cultura del Paese.
Il 20 agosto del 1994 Luigi Grisolia esordisce con una mostra allestita in via De Callis.
I suoi lavori, per la maggior parte oli su tela, pur privi di una tecnica di sottofondo e senza un’ individuabile scuola o corrente pittorica, con ingenua e sincera umiltà rappresentano fatti, azioni e sentimenti tutti personali, osservati e pure a volte idealizzati. Il Grisolia ha un retroterra difficile come uomo. E’, come ben pochi, scampato ai pericoli della guerra d’Africa e s’è ritrovato, con tutte le difficoltà dei reduci, ad affrontare una vita interrotta, diversa, inaspettata per impegni isempre crescenti ed imprevisti. Quando può dipinge per rilassarsi e soddisfare le sue idee che sono gradite anche a chi osserva i suoi lavori con occhio benevolo. Dopo Grisolia incontriamo, dal 2000 ad oggi, Rocco Regina, Giuseppe De Franco e Fedele Barletta.


Tutti e tre, attesi e preoccupati di dare ai lavori una sequenza storica, intingono il pennello nei colori degli orizzonti, negli azzurri del cielo, nei prati fioriti, nelle linee armoniose delle creste montane che svettano e proteggono, dando il senso dell’abbraccio di un’amante gelosa qual è la stessa natura dell’isola ecologica in cui è immersa Mormanno.
E sono tutti e tre, a parer mio, estremamente sinceri, attenti e pensierosi, umili, preoccupati e a volte tentati di smettere, ma impossibilitati a farlo non solo per non creare delusioni quanto perché non possono far tacere quel che ditta dentro che si avvale delle forme e dei colori per notificare, prima a se stessi, i vari momenti di vita, che in loro trova quel modo di esplodere e manifestarsi con desiderio e gioia fanciulla.
Vedi sul web i miei seguenti filmati:
Per Luigi Fortunato
1° https://youtu.be/dcuuA853gq8
2° https://youtu.be/v3W3pb6vOUM
3° https://youtu.be/WLR7YetAhbw
4° https://youtu.be/QzFbrxD-tns
5° https://youtu.be/knJxM967Bu0
Per Luigi Grisolia
https://youtu.be/3EvTFHc_kVY
Per Rocco Regina
1° https://youtu.be/rMWn4YWn1bo
2° https://youtu.be/bZdxWXbeJ2s
3° https://youtu.be/CkKZXiix668
4° https://youtu.be/8WZyaFYq-wc
Per Giuseppe De Franco
Per Fedele Barletta
https://youtu.be/pFVO2s2or2Y
Nessun commento:
Posta un commento